Luna – la poesia di Corrado Coccia

testo, musica e voce di Corrado Coccia

 

Luna che scende pian piano e deposita il chiaro sul letto del mare

Sembri la scena di un quadro nemmeno Monet dipingeva così

Tanti bambini con il naso all’insù per guardarti mille poeti ti cercano per bestemmiarti

Il tuo colore su noi strano pensare che il sole lo incontro più spesso di te

 

Luna che servi all’estate per far della spiaggia qualcosa di più

Servi alle scale se manca la luce e tu crei un’atmosfera sinistra

Come in un film di Fellini tu illumini Roma e ti fai largo tra nebbie che ovattano i suoni

Ogni presente sarai strano pensare che il mondo ti vede così come qui

 

Tu che ci stai accanto veglia su noi solo per te le maree si ritirano un po’

Tu che ci dai un quarto della tua scia forse anche il cielo si è preso un po’ gioco di te

E se il tuo sole inviterai lui non tramonterà

 

Luna che servi ai pittori per metter su tela colori gentili

Luna si narra di te che servisti da musa per ladri e assassini

 

Cento miliardi di stelle ti danzano intorno e ti fai bella o nascondi il tuo viso se piove

Il tuo colore su noi bello pensare che specchi il tuo volto su pozze e maree

 

Luna di notte mi sembri una donna vestita di pizzi e merletti

E all’albeggiare una madre gentile che piano ti viene a svegliare

 

testo di Corrado Coccia

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