La ricerca e la sperimentazione espressiva di Sonia Laiacona appartiene alla capacità innata di sapersi guardare dentro ed esprimere emozioni e sensazioni attraverso il linguaggio del disegno. Nell’interessante mostra, Sonia, riesce a raccontare il suo percorso artistico ed a affacciarsi ad un momento molto importante del suo “cammino”, quello del confronto con pubblico e critica.
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Oggi la giovane artista è ufficialmente sulla scena pubblica e sono ben lieta di poterla presentare in anteprima assoluta augurandole di proseguire questo interessante percorso nel segno della ricerca e della costante sperimentazione espressiva. Sonia Laiacona, di origini siciliane, vive e lavora a Milano. Innamorata dell’arte da sempre ha frequentato il Liceo e l’Accademia di Belle arti di Brera, dove si laurea nel 1995. Immediatamente coinvolta nel laboratorio di decorazioni di interni riesce ad affinare le tecniche decorative senza mai smettere di ascoltare quella “necessità interiore” che oggi la caratterizza proprio nel suo particolare linguaggio espressivo.
Oggi Sonia crea ascoltando la voce della sua anima senza dimenticare mai l’amore dichiarato per gli insegnamenti di Schiele e l’espressionismo tedesco fino a Marras.
E’ lei stessa a scoprirsi nel racconto molto particolare di sè stessa, parole che la rappresentano come un vero e proprio autoritratto.
“L’ossessione per l’eccessiva magrezza, soprattutto nei corpi femminili … corpi senza teste volti senza corpi. Corpi segnati da tormenti mentali, volti segnati da tumulti emotivi. La profondità di uno sguardo fisso ed enigmatico, mai sfuggente, i tratti a volte duri, le espressioni sempre inquiete in cerca di risposte, autoritratti esagerati, parossistici, come è spesso la mia natura, un richiamo ancestrale alle mie origini siciliane nell’uso dei colori: l’arancio ed il rosso del sole e degli agrumi, i toni caldi della terra mediterranea. Gli oli, gli acquerelli, i gessi, le tempere, la biro, nessuna gerarchia, tecniche sempre miste. Nel cammino tortuoso di una vita silenziosa vissuta attraverso le mie opere ho sempre cercato di raggiungere una luce interiore artistica che potesse illuminare le mie incertezze e le mie titubanze portando in rilievo una consapevolezza ancora lontana e tuttora sfuggente. Oggi mi “scopro” in una mostra, dove tutti possiate dare libera interpretazione alle mie opere, dove identificarsi, perché ognuno di noi perché ognuno di noi ha delle segrete sofferenze, intime, profonde, dove un dolore, un tormento può trovare lettura in una immagine, in uno sguardo, in un corpo nudo, in un’emozione astratta.”
la mostra, che merita una visita, resterà aperta fino al 10 Novembre 2017.
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