Arch. Maurizio De Caro – (Arte)

Mirko Molteni sull’Ucraina

Mirko Molteni su Analisi Difesa

Ordine dei Giornalisti

Condivido con piacere l’intervento del Presidente dell’Odg della Regione Lombardia Alessandro Galimberti

Ordine della Lombardia:
“Il lavoro giornalistico non si paga con i click”.
Blasting News rivede le policy
e presenta un programma per giornalisti:
“Minimo garantito di 50 euro per articoli esclusivi”
 
 

 Cara collega, caro collega, la professione giornalistica non è un contest in cui vince chi ha più like e neppure una riffa regolata da un algoritmo oscuro, ma è invece un’attività normata dalla legge che risponde solo ai valori della Costituzione e alla deontologia professionale e che deve essere remunerata secondo tali criteri. Con questa motivazione ho invitato i giornalisti responsabili del sito/piattaforma Blasting News a modificare le condizioni contrattuali e i metodi di pagamento dei contributi giornalistici pubblicati dalla testata, registrata al Tribunale di Milano e con sede legale a Lugano (Ch). È inammissibile che la remunerazione degli articoli accettati e quindi pubblicati da Blasting News sia legata esclusivamente al (presunto) successo raccolto tra i lettori e misurato, tra l’altro, da un algoritmo interno riservato. La prestazione professionale del giornalista è da considerare una prestazione di mezzi e non di risultato, esattamente come quella di un medico o di un avvocato che vengono pagati a prescindere dalla durata della prognosi o dalla lunghezza della condanna inflitta dal giudice. E , come quelle prestazioni, la remunerazione del giornalista deve essere prestabilita, concordata preventivamente e legata all’accettazione del pezzo da parte dell’editore, momento nel quale appunto viene già attribuita una valenza economica dell’articolo. Questo comunque non esclude la possibilità di riconoscere un eventuale premio di risultato, “ma solo come parte accessoria, eventuale e complementare della remunerazione di base concordata preventivamente. Un compenso legato ai soli “click” è invece contrario ai principi dell’ordinamento giuridico, a quelli della deontologia professionale e anche della dignità del lavoro e, prima ancora, della dignità umana. “Il modello di Blasting News è legato agli introiti generati dalla pubblicità (molto bassi soprattutto perché la maggior parte rimangono nelle mani dei colossi tech) – recita una nota di Blasting News – e ha permesso in questi otto anni di condividere con centinaia di autori il denaro generato da questo sistema. Il nostro algoritmo è trasparente e valuta il traffico non in base ai click o ai like ma in base alle letture effettive degli articoli. Dopo aver discusso con il presidente dell’Odg lombardo, Alessandro Galimberti, abbiamo deciso di creare Blasting News 4 Journalism (BN4J) un nuovo programma aperto a tutti i giornalisti professionisti e pubblicisti iscritti all’Odg che prevede un pagamento minimo garantito per articoli esclusivi, selezionati e approvati dalla redazione di Blasting News Italia. Gli articoli devono essere presentati attraverso un pitch dettagliato: se accettati verranno pagati un minimo garantito di 50 euro, molto di più degli standard di un mercato in cui alcuni grandi media pagano poco più di 5 euro ad articolo e attorno alle 50 euro una giornata intera di lavoro. BN4J è un programma limitato a uno specifico tipo di contenuti esclusivi di alta qualità (per esempio inchieste e approfondimenti) che si aggiunge al nostro modello tradizionale legato al traffico che rimane e rimarrà il modello principale della piattaforma. Tutti i dettagli di BN4J saranno pubblicati nei prossimi giorni sul sito di Blasting News”.

Alessandro Galimberti
Presidente Ordine giornalisti Lombardia
 

“Congo, inferno dimenticato” l’intervento di Mirko Molteni su Analisi Difesa

Ospito con vero piacere e onore il nuovo intervento dello storico Mirko Molteni, che ringrazio, in merito ad un argomento particolarmente attuale.
Alberto Moioli

ecco il link clicca qui

ORDINE DEI GIORNALISTI, SOCIAL, FAKE NEWS

Intervento del Direttore di “Cultura Identità” Alessandro Sansoni

Alla luce di quanto sta avvenendo in questa fase sulle piattaforme social e del dibattito che ne è scaturito, penso possa essere di un qualche interesse, per quanto molto parziale e settoriale, il mio contributo, in qualità di componente dell’Esecutivo Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, pubblicato sul volume miscellaneo “Giornalismo è Cultura”, pubblicato lo scorso anno dall’Odg Campania.

ORDINE DEI GIORNALISTI, SOCIAL, FAKE NEWS

Da molti anni si è acceso il dibattito se l’Ordine dei Giornalisti sia ancora un’istituzione utile, in particolar modo nell’epoca dei nuovi media e dell’emergere di nuove modalità di fare informazione, come il cosiddetto citizen journalism ad esempio.


In realtà è vero l’esatto contrario: mai come in questa fase l’esistenza di un ente di diritto pubblico, che certifica chi è davvero giornalista e chi no e a quali regole debba attenersi l’operatore dell’informazione, sulla base di una deontologia professionale, è di estrema attualità.
E’ noto infatti che proprio la diffusione dell’uso del web e dei social network ha portato all’attenzione dell’opinione pubblica il problema della rapida ed abnorme diffusione di fake news e di linguaggi sempre più aggressivi, per non parlare dell’uso diffamatorio che è possibile fare di queste piattaforme, fino ad odiose forme di cyber bullismo. (continua …)



Dopo una prima fase di estrema tolleranza, le grandi corporation del web hanno cominciato a dotarsi di codici etici e di forme di regolamentazione dei contenuti pubblicabili. Il risultato è stato che oggi Facebook, Twitter, Instagram eccetera, esercitano forme di censura piuttosto brutali e immediate, che hanno colpito anche testate regolarmente registrate e non solo blog, mentre cominciano a nascere aziende che si occupano espressamente di Fact–checking e di qualità dei contenuti, spesso particolarmente attente al tipo di opinioni espresse negli articoli pubblicati in rete, che si arrogano il diritto di certificare come “affidabile” o meno un determinato sito.
Insomma si è passati da un estremo all’altro. La questione è tutt’altro che secondaria e ha risvolti che sconfinano in un ambito di diritto costituzionale, in particolare per quanto attiene alla libertà di espressione, sancita dall’Articolo 21 della nostra Carta fondamentale, e più in generale nell’ordinamento normativo che tutela la libertà di stampa nel nostro paese.
Assodato, infatti, che oramai i principali social network sono da considerare le più grandi piattaforme editoriali della storia dell’umanità (dotate peraltro di una pervasività nel mercato dell’informazione senza precedenti), è plausibile che esse siano regolate sulla base delle norme del diritto civile, quasi fossero normali imprese private? Ed è plausibile che l’ammissibilità o meno della pubblicazione di un dato contenuto sia sancita sulla base di un codice etico stabilito dal consiglio di amministrazione di una società privata, avente peraltro sede legale in un paese straniero? E’, infine, plausibile che la censura su un contenuto, magari prodotto dalla redazione di una testata regolarmente registrata, sia effettuata repentinamente e senza possibilità di contraddittorio, sulla base di quello stesso codice etico e di segnalazioni, più o meno anonime, di altri utenti, verificate da un algoritmo in grado di riconoscere certe parole (o immagini) considerate censurabili?
Per come funzionano (o dovrebbero funzionare) le cose nella Repubblica italiana ci sentiamo di sollevare seri dubbi in proposito.
Innanzitutto perché come abbiamo detto, ciò che attiene alla libertà di espressione è regolato dal nostro ordinamento costituzionale. Inoltre, l’eventuale azione censoria nei confronti di testate regolarmente registrate è prerogativa dei tribunali e semmai eventuali stigmatizzazioni o segnalazioni ricadono sull’AGCOM.
Ma è soprattutto sul versante della deontologia, dell’uso corretto del linguaggio, della veridicità delle notizie e delle fonti da cui esse sono tratte (e dunque della qualità del prodotto offerto al pubblico) che torna ad essere cruciale come non mai il ruolo dell’Ordine dei Giornalisti, al punto da poterlo ritenere un vero e proprio modello, a livello mondiale, di salvaguardia del pluralismo, della professionalità degli operatori dell’informazione e di tutela dell’opinione pubblica.
L’OdG è, infatti, non solo un ente di diritto pubblico di uno Stato democratico tenuto a sancire chi è effettivamente giornalista, ma anche un organismo professionale che si autoregolamenta sulla base di libere elezioni aperte a tutti i suoi iscritti. Le stesse regole deontologiche che i suoi iscritti sono tenuti ad osservare, sono stabilite dai suoi organismi di rappresentanza democraticamente formati e le eventuali sanzioni che da esse derivano, sono comminate in base a procedure tipiche dello Stato di Diritto che prevedono denunce firmate e motivate e regolari “giudizi” in cui la parte inquisita ha la possibilità di difendersi, eventualmente ricorrendo al consiglio di disciplina nazionale, qualora ritenga di essere stata ingiustamente sanzionata dal consiglio di disciplina regionale competente.
Tutto questo potrà apparire un percorso lungo e, talvolta, magari farraginoso, ma è così che vengono difesi e praticati democrazia, pluralismo e stato di diritto.
Necessario sarebbe che, alla luce proprio delle modalità di comunicazione ed informazione determinatesi con il sorgere dei nuovi media, l’Ordine si dotasse di strumenti innovativi, utili a rendere immediatamente riconoscibili, a garanzia della qualità dei contenuti pubblicati, coloro che sono iscritti all’ordine e dunque soggetti alle sue norme deontologiche. Il tema vero, d’altra parte, non è tanto la battaglia contro le fake news (che sono sempre esistite, sebbene oggi in quantità abnorme), ma al fake journalism, ovvero a quanti diffondono amatorialmente o intenzionalmente bufale, per non parlare del fake journalism “sintetico”, ovvero quello prodotto da bot automatici.
Non a caso è all’ordine del giorno il tema di come dotare gli iscritti all’albo di un “tesserino digitale”, cioè di una sorta di “bollino” immediatamente riconoscibile che, per esempio, garantisca immediatamente gli altri utenti di facebook, o di un qualunque social network, che un certo profilo personale è riconducibile a un giornalista la cui identità, correttezza deontologica e formazione professionale è certificata dall’Ordine.
Questioni cruciali, insomma, su cui si misurerà la capacità della nostra categoria di stare al passo coi tempi e di reggere l’urto a cui meccanismi di psicopolizia orwelliana stanno sottoponendo i valori su cui si fonda la nostra libertà di stampa e di espressione.

Alessandro Sansoni

CRISTINA PALMIERI ARTE

PRESENTA:

ALESSANDRO CADAMURO – “POEGLASS”

Alessandro Cadamuro: artista, poeta e performer veneziano (1958). Dall’acqua lagunare alla trasparenza del vetro: identità, memoria, viaggio, ma soprattutto Vetro, come elemento intermediale alle sue opere. Formazione: Liceo Artistico, Accademia di Belle Arti di Venezia.

Ha operato negli studi e fatto parte degli artisti di Palazzo Carminati “Opera Bevilacqua La Masa” di Venezia.

Nel 1980 ha fondato il manifesto “VetroCantore” e “Poevetri”: la coniugazione tra segno, suono, trasparenza e luce. Dalle Vetroscritture alle vetroinstallazioni, dalle performances agli happenings, dalle vetropoesie a palinsesti scenici (interni/esterni), dalle riprese filmiche e video, a immagini ritrattate, riincise, graffiate su vetro, in un magma continuo di …

CONTINUA …

SEGUI CRISTINA PALMEIRI ARTE sul sito internet della galleria

http://www.cristinapalmieriarte.com/

La famiglia di “CulturaIdentità” continua a crescere sui territori.

La famiglia di CulturaIdentità continua a crescere sui territori.
A due anni dalla fondazione, l’associazione fondata da Edoardo Sylos Labini con lo scopo di promuovere e valorizzare l’identità italiana e il suo patrimonio culturale e che vanta una pagina dedicata su “il Giornale” del sabato e un mensile omonimo a tiratura nazionale di grande successo in edicola tutti i primi venerdì del mese , si struttura in maniera sempre più capillare. Questa volta è la Brianza ad essere protagonista.
Il Collegio Direttivo nazionale dell’associazione culturale presieduta da Edoardo Sylos Labini, su proposta del Responsabile Regionale Francesca Giarmoleo ha approvato le nomine di Michela Pascale (classe 1996, head hunter e attiva in campo culturale e nel volontariato nella città di Monza) e Alessandro Taddei (classe 1998, allievo della scuola militare Teulié di Milano, studente di Antichità Classiche e autore del libro di recente pubblicazione “Anche Apollo beve Mirto”, Montag 2020) in qualità, rispettivamente: di responsabile e vice-responsabile per la città di Monza.
È stata inoltre votata come responsabile per la Valle del Seveso Sonia Ronconi, giornalista professionista, dipendente del quotidiano Il Giorno, tecnico della Federazione Ginnastica Italiana e direttrice della storica ASD Forti e Liberi.
Queste figure andranno ad affiancare il responsabile provinciale per la Brianza: Alberto Moioli, noto critico d’arte.
“Certa di aver riposto la mia fiducia nelle persone più adatte, gli auguro buon lavoro. Questo è solo un ulteriore segno tangibile del nostro impegno: riscuote molto successo il progetto delle città identitarie, a cui ha già aderito il comune di Onore (BG). Abbiamo poi aperto recentemente rapporti coi comuni di Meda e Varedo e con la zona del Lario, oltre Samarate (VA). Ma anche le associazioni hanno iniziato a guardarci con fiducia: ha aderito al nostro progetto l’associazione culturale Teatro Antonio Belloni, connessa con il teatro d’opera più piccolo del mondo sito a Barlassina.
CulturaIdentità Monza e Brianza è attiva anche su Facebook con una propria pagina dove vogliamo raccontare il meglio del nostro territorio e la sua cultura e tradizioni. Arriveremo lontano
”. Questo il commento di Francesca Giarmoleo

https://www.facebook.com/CulturaIdentitaMB

Progetto internazionale “PRAMASHVAR – L’INFINITO”

E’ senza alcun dubbio un “grande progetto” d’arte quello intrapreso dall’autorevole Maestro Nicola Stagetti, già noto scultore di Pietrasanta. La sua lunga carriera creativa l’ha portato ora a realizzare un’opera monumentale dedicata al Santo indiano YOGIRAJ SARKAR GODARIWALE JI, il cui progetto è stato presentato il 20 Luglio nel Comune di Pietrasanta alla presenza del Sindaco della città e del capo spirituale Trustee.

 L’artista ha visitato il 6 maggio 2018 il luogo dove verrà posizionato il capolavoro scultoreo, realizzato interamente nel pregiato marmo di Carrara, opera imponente dall’altezza considerevole di ben 3,3 metri. Il progetto prende il nome di PRAMASHVAR-L’INFINITO.

 Un titolo che risuona nella volontà di ricordare lo splendore del Santo attraverso la compassione che sprigiona il suo volto, la sua benevolenza e grazia, in una sola parola; il “Supremo”.

 È stato sicuramente molto impegnativo per l’artista, riprodurre, non solo un soggetto attraverso una vecchia fotografia, ma anche riuscire a trasmettere messaggi e sentimenti che raffigurano l’essenza pregnante di tutto ciò che il Santo indiano rappresenta, per i milioni di seguaci distribuiti in tutto il mondo.  Nicola Stagetti ancora una volta ha superato sé stesso, realizzando un’opera che sarà osservata, ammirata, studiata e venerata per sempre, un riconoscimento umano e artistico di enorme valore internazionale che certifica ancora una volta il valore dell’artista e della scuola d’arte italiana.

Sensibilità, professionalità e passione, elementi inscindibili nel lavoro di Stagetti, esaltati oggi anche grazie a questa opera che sorgerà a pochissimi chilometri dal celebre Taj Mahal, una delle più straordinarie bellezze del mondo. Il luogo designato si trova a Hathras, in India. 

Ringrazio il dott. Robin Sethi, che ha dedicato tutta la sua vita al progetto,  per il lavoro di sensibilizzazione che sta facendo per far conoscere al mondo l’autorevolezza di questo progetto al quale seguirà l’apertura di una Galleria in omaggio alla Città di Pietrasanta e inserita nel contesto previsto per il nuovo meraviglioso Santuario dedicato al Santo YOGIRAJ SARKAR GODARIWALE JI che conterrà la scultura del Maestro Nicola Stagetti (www.studiostagetti.com).

 

Alberto Moioli

 

 

 

 

LE DONNE DI LEONARDO – una conferenza in tour

Mandello del Lario in arrivo un Festival spettacolare

Prenderà il via il 9 Maggio la seconda edizione del Festival della Letteratura di Mandello del Lario. La manifestazione quest’anno sarà arricchita con una forte componente dedicata al mondo dei più giovani, una componente nuova che dona a tutta la programmazione un’atmosfera frizzante e particolarmente interessante.

Nell’organizzazione quest’anno è stato inserito uno straordinario e corposo comitato scientifico che ha curato ogni minimo dettaglio della programmazione con un incredibile entusiasmo. Si pensi che in soli 13 giorni sono programmati ben 40 eventi, tra presentazioni letterarie, concerti, conferenze, mostre e laboratori.

Onore al merito all’Assessore alla Cultura Luca Picariello e all’Amministrazione comunale di Mandello per aver scommesso ancora una volta sulla cultura e a tutto il grande gruppo di lavoro che collabora nella preparazione di un’edizione sicuramente memorabile.

Appuntamento per tutti dunque a Mandello del Lario dal 9 al 20 Maggio, tutti i giorni in compagnia della cultura.

Pagina Fecebook: https://www.facebook.com/festivaldellaletteratura/

Pagina Instagram: @mandello_festival

www.visitmandello.it 

grazie a Nadia, Manu, Katia, Luca, Rinaldo, Silvia,  Elisabetta, Alessia, Chiara, Silvia, Marco,Paola e Simone.

 

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