La mostra che viene proposta da Bruno Gallotta si propone di essere una sorta di voce fuori dal coro grazie ad una chiave di lettura di tutto il lavoro di Hokusai e della relativa interpretazione del simbolico vulcano Fuji, nuova e innovativa. Il tutto sarĂ approfondito con una serie di eventi collaterali particolarmente importanti come da programma che segue. Inoltre, novitĂ dell’ultima ora, per l’eccezionale occasione sarĂ proiettato, nei giorni dell’esposizione, il FILM che il British Museum ha dedicato a Hokusai. (10 ottobre – CineTeatro Nuovo di Arcore)
L’esposizione consiste in 102 immagini accompagnate da didascalie che mirano ad offrire un’innovativa chiave di lettura di stampo teologico impostata sui caratteri giapponesi “FU NI”, usati da Hokusai per definire il monte Fuji. Proprio per questo motivo la mostra, che si avvale di una cornice espositiva di grande fascino come le Scuderie di Villa Borromeo d’Adda di Arcore, assume una valenza considerevole. E’ infatti la prima volta, pur nella lunga storia espositiva di questa opera, che tale interpretazione viene chiaramente esplicitata.
Saranno ospitati durante la mostra Giuseppe Jiso Forzani (8 ottobre), Bruno Gallotta (14 ottobre) e Ornella Civardi con un reading di poesie giapponesi con l’accompagnamento musicale al violoncello di Alexander Zyumbrovskiy (21 ottobre).
“E’ ormai accertato che Hokusai fu un fedele buddista ed è altrettanto certo che fu una persona colta: sapeva bene quindi che “FU NI”, oltre ad essere uno dei modi possibili per scrivere il nome del famoso vulcano, è un’espressione particolarmente significativa del buddismo Mahà yanà cui appartengono tutte le tradizioni buddiste diffuse in Cina e Giappone.”
Attraverso una ricercata speculazione logica, “FU NI” rappresenta la via del Buddha, che, nata in India, prende in Cina e Giappone anche il nome di “Non Due” a sottolineare il superamento di ogni dualismo antitetico, senza bisogno di evocare un’unità che potrebbe essere fonte di un principio di autorità del tutto estraneo allo spirito libero del buddismo. Tuttavia, chi tra i lettori del tempo non avesse posseduto conoscenza specifica della dottrina buddista, avrebbe potuto facilmente intendere tale termine come “Unico”, oppure “Irripetibile” o “Assoluto” e identificarlo con quel Totale Esistenziale che gli occidentali chiamano Dio, giapponesi Kami Sama, anche se per questione di pudore del sacro, non lo nominano praticamente mai o quasi mai. Questa mostra si prefigge il compito di dimostrare che il monte Fuji assunto da Hokusai come simbolo spirituale e chiamato “FU NI” contempla entrambe le accezioni.
Nel percorso della mostra sono state anche allestite delle bacheche contenenti alcuni numeri di Le Japon Artistique, la rivista che nel XIX secolo ha diffuso la cultura giapponese in occidente.
Eventi collaterali:
• Domenica 8 Ottobre ore 17.00 incontro con Giuseppe Jiso Forzani “Arte, natura, religione nella sensibilità giapponese”
. Sabato 14 Ottobre ore 17.00 incontro con Bruno Gallotta “Hokusai: un’inedita lettura” Una chiave interpretativa finora inesplorata
• Sabato 21 Ottobre ore 17.00 incontro con Ornella Civardi “Jisei” – Reading di poesie giapponesi con accompagnamento al violoncello di Alexander Zyumbrovskiy
Tutti gli eventi si svolgeranno presso le Scuderie di Villa Borromeo d’Adda con ingresso libero