Quaranta opere inedite dipinte su legno, dell’artista Jacopo Ghislanzoni, saranno esposte alla Galleria Civica Fatebenefratelli di Valmadrera (LC). Si tratta degli ultimi lavori realizzati tra negli ultimi tre anni di attività in cui lo stile molto particolare e la tecnica creativa si è ulteriormente sviluppata facendo emergere una carattere espressivo ben definito. Per l’evento espositivo, che si apre ufficialmente con l’inaugurazione dell’11 novembre, è prevista anche un’interessante live performance dedicata alla mostra e a tutto il pubblico che interverrà
Jacopo Ghislanzoni è un giovane artista la cui espressione pittorica ha attirato la mia attenzione in virtù di una spiccata sensibilità creativa e di un’energia pura, sprigionata da un percorso improntato sulla sua costante ricerca e sperimentazione.
L’ambito nel quale Jacopo si esprime è quello della pop art, interpretata attraverso uno stile molto particolare la cui unicità risiede nella capacità di indagine molto profonda, dalla quale emergono espressioni oniriche e surrealiste. Così come accadde negli anni ’50 con le “Little Statues of Precarious Life” del celebre Jean Dubuffet , anche nello studio delle opere di Jacopo, siamo di fronte a domande che interrogano il nostro senso di percezione emotiva.

E’ così che l’osservazione attenta di tali dipinti risulta essere un’esperienza sensoriale che ci riporta nel mondo dei sogni e delle immagini che nascono spontaneamente nell’intimo subconscio. L’onda lunga della pop art nella storia dell’arte, a partire dalle impronte lasciate dai cinque mostri sacri di NewYork; Andy Wahrol , Roy Lichtenstein , Tom Wesselman , James Rosenquist e Cleas Oldenburg , è stata talmente dirompente da essere tutt’ora presente e viva nell’esperienza creativa di molti nuovi interpreti contemporanei. Jacopo Ghislanzoni in questo contesto riesce però a distinguersi offrendo al pubblico più attento le sue nuove visioni, come sogni improvvisi, azioni non controllabili che appaiono dal subconscio, frutto di esperienze personali vissute e rimescolate con la realtà.

La forza espressiva dell’artista consiste nella capacità di estrarre dal profondo della sua anima un’emozione, cogliendo l’attimo in cui l’immagine si forma dentro di sé e trasferirla sulla tela, riportando la magia del momento, la poesia di un attimo, a volte di enigmatica interpretazione e altre arricchite di evidenti richiami ad elementi reali e concreti. Non è un caso se ho parlato di “estrazione”. “… nel sogno le difese coscienti si abbassano e questo rende i pensieri vulnerabili al furto; si chiama estrazione.” Recitava nel 2010 Leonardo di Caprio nel celebre film Inception interpretando il ruolo di Dominic “Dom” Cobb , una storia molto interessante scritta da Christopher Nolan, in cui tra i protagonisti figura il “totem”, una piccola “trottola” di legno che nel mondo dei sogni gira all’infinito infrangendo ogni legge della fisica, così mi piace pensare all’oggetto in movimento mentre si entra mentalmente in sintonia con le opere di Jacopo Ghislanzoni.

Le opere dunque sono interessanti perché riescono a ritagliarsi uno spazio autoctono e autorevole, oscillando sapientemente tra un’espressione pop ad un’interpretazione surreale del mondo dei sogni e dei cartoon. I forti contrasti che appaiono in tutte le opere di Jacopo appartengono alla forte personalità espressiva dell’artista. Le decise tonalità cromatiche, che in certi casi ricordano le esperienze dell’espressionismo kirchneriano , appartengono ad uno stile che sempre più identifica il gesto creativo di Jacopo. La ricerca e la sperimentazione che coinvolgono da sempre il percorso espressivo dell’artista fanno parte anche al mondo dei materiali dai quali spicca l’utilizzo del legno.

Le opere esposte sono realizzate con colori acrilici sulla superficie di legno, la cui filosofia d’utilizzo consente un’ulteriore riflessione rivolta alla parte più “viva” dell’opera. Il dipinto vive grazie ad un senso del ritmo che l’artista riesce a donare all’opera sia grazie alla composizione cromatica e strutturale sia per l’impiego di un materiale come il legno, particolarmente vivo e presente con il suo spirito primordiale.

 …. Dobbiamo vivere di nuovo con il legno, riscoprirlo, rispettarlo, a partire dal suo spirito, senza imitare vecchie forme, che non ci esprimono più” affermava il fondatore della Bauhaus , Walter Gropius. Jacopo Ghislanzoni riesce dunque ad esprimere la propria forza creativa attraverso un linguaggio nuovo e ricercato all’interno di sé stesso, unendo le esperienze espressive che emergono dalle più belle pagine della storia dell’arte, fino ad esprimere un personale gesto artistico che si caratterizza anche nell’uso della tecnica dripping attraverso la quale finalizza le opere unendole tra loro in un azione che è molto più che un semplice fil rouge.

Jacopo, dipinge, ricerca, studia e sperimenta ma soprattutto lascia fluire un’energia che in alcuni casi la si può definire “esplosiva”, un autentico vulcano di creatività e idee che nascono e si concretizzano spesso anche al di fuori delle cornici dei suoi quadri, ma questa è una storia ancora tutta da raccontare e scoprire. Continuiamo dunque ad osservare con attenzione le opere di Jacopo, lasciandoci coinvolgere e travolgere dai colori e dalla storie in esse contenute, ma sempre con particolare attenzione sulla “trottola”, perché quando smetterà di ruotare, torneremo alla realtà e i quadri di Jacopo resteranno li ad aspettarci per un’altra avventura entusiasmante.

Alberto Moioli

La mostra: 
LOTTO1 – PROLOGO
“Quaranta opere inedite, su legno”
dall’11 al 20 Novembre 2017
Sala Espositiva Fatebenefratelli
Via roma 31, Valmadrera (LC)
Inaugurazione Sabato 11 Novembre allre ore 18.00
Orari:
Domenica  12 Novembre dalle 17.30 alle 21.00
Lun /ven. dalle  18.30 alle 21.00
Sabato 18 e domenica 19  dalle 17.30 alle 21.00
Lun 20 dalle 18.30 alle 21.00

Ingresso Libero

Silvia Brambilla. Arriva ENDLESS

dal 30 settembre al 7 ottobre 2017
Inaugurazione: SABATO 30 SETTEMBRE ORE 17:30
Intervento di: Alberto Moioli
Sala espositiva Corte del Cagnat
Via Roma,38 – Macherio – MB

ORARIO DI APERTURA
Venerdì ore: 16:30-18:00
Sabato e Domenica ore: 10:30-12:00 e 16:30-18:30

approfondimento anche su www.albertomoioli.it

 

 

Commento critico 

a cura di Alberto Moioli

L’intreccio di Silvia Brambilla è diventato il simbolo, l’elemento identificativo del suo lavoro, la caratteristica che la contraddistingue e la impone al mondo dell’arte attraverso il suo stile. La maturità artistica raggiunta è il risultato di un lungo lavoro su se stessa, eseguito con una dedizione, passione e costanza irreprensibile e giustamente, ora, riconosciuta e apprezzata.

Gli intrecci di Silvia stabiliscono un legame determinante tra la superficie e lo sfondo, tra presente e passato, tra esteriorità e intimità, l’idea artistica dunque non è certo solo l’aspetto legato alla gradevole grafica, bensì alla possibilità di raccontare e di raccontarsi. Intrecci che pian piano negli anni lasciano sempre più il posto a maglie più larghe, a sfondi più luminosi e sensazioni di positività e leggerezza della quale abbiamo tutti sempre più bisogno.

Silvia Brambilla offre allo spettatore la possibilità di perdersi nei percorsi delle sue opere, nelle quali l’armonia e il ritmo fanno da protagonisti. L’osservatore è ormai abituato ad una prima reazione emotiva nella fruizione di un’opera d’arte, dimenticandosi spesso di assaporare serenamente il momento in cui l’opera riesce a penetrare dentro di lui. Le infinite combinazioni geometriche e tonali, alle quali ci sta abituando Silvia, riescono a stupirci e sorprenderci per l’incessante innovazione e l’invenzione del suo percorso creativo.

Il gesto artistico di Silvia è dunque in linea anche con i principi espressi da Paul Klee quasi un secolo fa’ ne “La teoria della forma e della figurazione”[1] nell’affermare che la “forma è quiete e stasi mentre la formazione è movimento” e dunque ritmo vitale. I colori e le forme delle opere di Silvia vivono dunque attraverso un ritmo che segue dinamiche e metodologie singolari. “C’è del ritmo nel volo di un uccello, nelle pulsazioni delle arterie, nel passo di un ballerino e nei periodi di un discorso”[2] affermava Platone.

Sono particolarmente contento di poter osservare in Silvia l’immagine dell’artista nata e cresciuta sul fertile territorio lombardo ed oggi pronta a raccogliere i frutti della sua passione e serietà professionale in un percorso affascinante che non può e non deve avere alcun limite.

Alberto Moioli

 

[1] Titolo dell’opera originale: Unendliche Naturgeschichte (Benno Schwabe & Co., Basel, 1970)Prima edizione italiana: novembre 1970

 

[2] Cf.Platone, La Repubblica, Timeo, in Opere complete, Laterza, Roma 1973

Maurizio Brambilla allo SPAZIO DEDICATO di AGRATE

SOGNO DI UNA NOTTE DI FINE ESTATE
Personale di MAURIZIO BRAMBILLA
Giovedi, 21 Settembre ore 18,30
Intervento critico a cura di Alberto Moioli

Articolo d’approfondimento su CorriereQuotidiano (Link)

Mondi paralleli, 2017, Acrilico su tela, cm 50×70

“Il meraviglioso è sempre bello, qualsiasi meraviglioso è bello, e soltanto il meraviglioso può essere bello” da Il “manifesto del Surrealismo” di Andrè Breton

dal 22 al 30 Settembre 2017

orari d’apertura: marr-sab 9.30/12.30 – 15.00/19.00

in collaborazione con

 

@SPAZIODEDICATO
Agrate via IV Novembre, 30 // INFO paola@spaziodedicato.com T: 039 6056201

… Segni di donna ….. mostra personale di Moreno Mariani

Si chiude il 16 Luglio 2017 la mostra personale di Moreno Mariani, organizzata presso l’elegante sala espositiva della Biblioteca civica intitolata al Mons. E. Galbiati a Verano Brianza.

La mostra è un ulteriore tassello all’interessante percorso espressivo del pittore lissonese che ancora una volta è riuscito a stupire il pubblico con una selezione di opere recenti e inedite, particolarmente interessanti.

Complimenti dunque a Moreno per la nuova riflessione creativa dedicata al mondo delle donne, per l’eleganza e l’intensità espressiva con la  quale riesce a far vibrare ogni sua opera.

tributo video di Alberto Moioli

 

“IL DIVISIONISMO NON PROIETTIVO” di Graziano Ferrari alla Galleria degli Artisti di Milano

GALLERIA DEGLI ARTISTI
Via Nirone, 1 Milano
Dal 14 al 21 Giugno 2017

Apertura della mostra: dal lunedì al sabato dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.00 Domenica chiuso
Inaugurazione 17 Giugno 2017 ore 18.00
Presentazione a cura di Alberto Moioli
Arriva alla Galleria degli Artisti di Milano la nuova mostra personale di Graziano Ferrari. L’esposizione propone un’accurata selezione di opere inedite dell’artista che ha fondato la corrente “divisionismo non proiettivo”.
L’evento espositivo offre dunque una doppia opportunità, quella di incontrare l’autore e osservare le nuove intuizioni artistiche, frutto di una corrente espressiva nuova e particolarmente interessante.
L’operazione creativa del gesto artistico di Graziano Ferrari, volto alla ricerca interiore di un nuovo linguaggio espressivo, è l’autentica novità dell’evento che si avvale dell’autorevole cornice espositiva offerta dalla Galleria degli Artisti di Milano.
Graziano Ferrari
www.ferrarigraziano-arte.com/
Mail to: grazianoferrari.arte@gmail.com

Testo critico estratto dal catalogo della mostra
La poetica del divisionismo non-proiettivo di Graziano Ferrari
di Alberto Moioli
Studiando il percorso artistico di Graziano Ferrari mi son tornate in mente le parole dell’insigne filosofo statunitense Ralph Waldo Emerson (Boston, 1803 – Concord 1882) quando consigliava, dall’alto della sua saggezza, di “non andare dove il sentiero ti può portare; vai invece dove il sentiero non c’è ancora e lascia dietro di te una traccia”. Un pensiero forte che denota il desiderio di libertà e indipendenza che è alla base dell’espressione creativa di Ferrari. La sua storia artistica lo dimostra ampiamente, è palese infatti la capacità di indagare nuovi campi espressivi attraverso la sperimentazione dei materiali e dei supporti, attraverso il costante studio e attenzione verso quelli che possono essere considerati i nuovi codici del linguaggio creativo. Graziano Ferrari assume dunque un ruolo di rilevo in virtù della “traccia” che sta lasciando nel mondo dell’arte grazie ad un percorso creativo di tutto rispetto che denota una evidente maturità artistica. Le ultime opere del 2017 rappresentano dunque un passaggio fondamentale della carriera dell’artista, un momento espressivo in cui il “divisionismo non proiettivo”, movimento da lui creato, esplode in tutta la sua forza creativa.

La separazione del tratto pittorico, quella scomposizione della luce che richiama i dettami del divisionismo classico, ampiamente e sapientemente raccontati dal critico Vittore Grubicy de Dragon (Milano 1851 – 1920), sono elementi che Ferrari rielabora dentro di sè fino ad ottenere una dotta reinterpretazione che lui chiama “noi proiettiva”, una sintesi, come lui stesso ama affermare, tra Divisionismo e Arte Informale.
“Sono arrivato a questa sintesi alla fine di un percorso – dichiara l’artista – in cui la risoluzione di alcune contraddizioni formali si è rivelata quasi incoscientemente.”
Non c’è dunque quasi da sottolineare, in virtù di quanto detto, che il “divisionismo non proiettivo” è Continua a leggere ““IL DIVISIONISMO NON PROIETTIVO” di Graziano Ferrari alla Galleria degli Artisti di Milano”

“Without Borders” …. la magia di Gaetano Orazio in Campania …

 

Segnalo con vero piacere, onore ed emozione la nuova grande mostra di Gaetano Orazio.

Alberto Moioli

MaPiLS
Un nuovo spazio dedicato all’arte ideato e realizzato
da Maria Pia De Chiara in collaborazione con  Stella Orazio e Maria Laura Baldascini

Opening
Mercoledì 10 maggio alle 18.30 
con

“Without Borders” dell’artista Gaetano Orazio  che espone per la prima volta in Campania

 Mercoledì 10 maggio, alle 18.30, Napoli, città in fermento culturale costante e continuo, è pronta a dare il benvenuto a MaPiLS, associazione culturale che apre il suo spazio nello storico Palazzo Serra di Cassano, in via Monte di Dio,14.

L’opening è affidato all’artista Gaetano Orazio e alla sua exhibition “Without Borders”, in esposizione fino al 20 giugno.

“La mostra di chiama “Without Borders” perché l’arte di Gaetano Orazio è uno sconfinamento continuo – racconta Maria Pia De Chiara –. Lui attinge emozioni al mondo che lo circonda, le passa attraverso le sue energie e le mette su tela. Macchie, segni, sagome dai colori che appartengono molto a Madre Terra, ne sono una chiara espressione, senza cornice. La sua è una pittura espressionista. Gaetano ha accolto con entusiasmo l’idea di esporre a MaPiLS perché non è una galleria, ma un luogo aperto alla città. Chiunque può vedere e vivere l’arte, partecipando ai vernissage e agli eventi, o venendo a sfogliare i cataloghi nella libreria che sarà allestita nell’open space, appena si entra. Non esiste distanza. Mi piace molto l’idea che MaPiLS possa essere percepito e vissuto come un ambiente in cui davvero l’arte diventi una realtà senza confini, né barriere. “Without Borders” è proprio l’espressione di ciò che vorrei trasmettere come concept reale di questa associazione”.

Riservato, introspettivo e in costante contatto con la natura e i suoi doni, poeta e pittore con la sua raccolta “Briciole per il pettirosso”, Gaetano Orazio torna a Napoli dopo 30 anni di lontananza e mette in mostra le sue creazioni per la prima volta in Campania.


Orazio non trasporta semplicemente su tela quello che vede attorno a lui. Non è un paesaggista. Si lascia affascinare dal mondo che lo circonda e  intraprende un dialogo emozionale come quello che si può ammirare nella raccolta “Come il fiume”, in cui le immagini identificano i due luoghi dove l’artista vive: il suo atelier in Brianza e il torrente che scorre accanto all’Abbazia di San Pietro al Monte in Civate.
Inoltre  c’è “Passeggeri della terra” che diventa una mostra nel 2011 a Villa Campus, a Parma e un catalogo in cui si legge anche una preziosa riflessione di Philippe Daverio. “Studio il caso Orazio da alcuni anni, me lo ha fatto scoprire Jean Blanchaert nella cantina seicentesca della sua galleria . Corrisponde ad una delle più interessanti mutazioni del pittore alle quali abbia potuto assistere da quando guardo gli artisti al lavoro”.

Recente è il lavoro di Gaetano Orazio, “Soggiorni contemplativi” , “titolo che si può dare ad ogni cosa che faccio – racconta Orazio – Dal dormire al mangiare, respirare, relazionarmi, dipingere, guardare. Ho scoperto che mi è stato dato un mandato (ognuno di noi ne ha) che poi è il Daimon che ci accompagna per tutta la vita (questo nelle credenze degli antichi greci). Ecco, io ho ‘Un mandato di soggiorno contemplativo’ e cerco di svolgerlo al meglio, in compagnia di sorella Poesia”.

Il 12 maggio alle 20.30, Gaetano Orazio proporrà agli ospiti di MaPiLS, “Effetti postumi”, performance artistica istantanea con la partecipazione di Moreno Pirovano, In circolo le energie che passano attraverso le mani su una persona che, all’interno di una grande busta di celophane (2 metri di altezza x 1 metro di larghezza), sarà ricoperta da un colore creato al momento con polveri e acqua. L’artista diffonderà il colore dal basso, risalendo lungo il corpo, in un continuo fluire energetico. La densità del colore sarà tale da rimanere anche sulle pareti della busta su cui resterà impressa la sagoma della persona.   Continua a leggere ““Without Borders” …. la magia di Gaetano Orazio in Campania …”

“Eccoci, anima e materia” – La grande mostra di Mirko Colombo e Claudio Elli

ECCOCI, ANIMA E MATERIA

mostra di fotografia e pittura di

ANDREA MIRKO COLOMBO E CLAUDIO ELLI

Villa Scaccabarozzi, Usmate Velate

Dal 6 al 21 Maggio 2017

Inaugurazione Sabato 6 Maggio ore 17.00

Presentazione a cura di Alberto Moioli

Apertura: Sabato e domenica dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.00

 

Si svolge nella storica Villa Scaccabarozzi di Usmate Velate la nuova mostra d’arte organizzata dal Gruppo Culturale GA99, con inaugurazione Sabato 6 Maggio alle 17.00, patrocinio del Comune di Usmate Velate.

L’evento propone una doppia mostra con due artisti legati tra loro da una grande amicizia, un particolare sottolineato anche dalla simbolica immagine del manifesto, scattata per la straordinaria occasione da Alberto Massaccesi.

Gli artisti sono Andrea Mirko Colombo e Claudio Elli, rispettivamente fotografo e pittore. Due poetiche differenti, due linguaggi creativi distanti tra loro, un’unica mostra allestita in modo sapiente e straordinariamente armonica. Una mostra da leggere tra le righe e da assaporare nei dettagli.

l’approfondimento di Alberto Moioli

Questa è una storia straordinaria.

Due artisti e due mostre realizzate attraverso visioni molto distanti tra loro, frutto di percorsi interiori e scelte espressive differenti, eppure insieme, fusi in un unico evento espositivo in nome di un grande valore, l’amicizia.

Andrea Mirko Colombo è un artista il cui mezzo fotografico altro non è che la stilografica con la quale scrivere sempre nuove storie. L’approccio al mondo del ritratto lo attrae particolarmente ed il lavoro che ha dedicato alla ripresa degli artisti lo dimostra, ogni scatto rappresenta un racconto che definirei “intimo” del soggetto. Il fotografo è riuscito, grazie ad una sensibilità molto profonda e a un adeguato modo di porsi, a stabilire, con ogni personaggio, un rapporto di sana complicità che è determinante per la buona riuscita di un ritratto. Andrea Mirko Colombo riesce così ad andare oltre quella maschera che spesso siamo costretti ad indossare per difenderci dalle storture della società e mostrare così soggetti che, osservandoli, riusciamo a sentirli vicini. Questo modo di operare è il frutto di una ricerca seria e costante nel tempo, il risultato di una dedizione alla visione fotografica completa e appassionata, l’artista attinge così alla propria anima nel preparare uno scatto, quasi come se l’opera finale si concretizzasse poi per magia. Le linee guida dei volti e dei corpi prendono forma armonica sulla carta fotografica finalizzando un gioco di complicità mai banale e sempre molto interessante. Parafrasando l’austriaco Arnulf Rainer potremmo dire che lo sguardo, il dinamismo corporeo, il gesto immortalato, sospeso nel tempo e la cinetica di un volto, nelle opere di Colombo, “non sono né un gioco, né un utensile teatrale, né tanto meno un rituale, bensì coscienza, la forma di comunicazione più naturale dell’uomo”.

L’anima alla quale faccio riferimento studiando l’opera di Andrea Mirko Colombo è la stessa anima dalla quale attinge Claudio Elli con il suo gesto creativo, quella personale tavolozza di colori ed espressioni che è dentro ognuno di noi.

La sua è una pittura che nasce dal cuore, una passione incontrollabile, travolgente e coinvolgente, i suoi famosi “Muri” appartengono ad uno stile consolidato nel tempo che certificano, attraverso un percorso creativo duraturo e di raffinata fattura, una splendida maturità artistica. Nelle opere di Claudio Elli è necessario lasciarsi trasportare dalle emozioni, lasciando che siano le increspature della vita ad accompagnarci attraverso esse, una vera e propria immersione nella poesia della materia che sulla tela del pittore prendono forma e armonia come per magia.

Dinamismo e tensione si alternano sulla tela donando un ritmo vitale che appartiene al mondo intimo di ognuno di noi, perché se è vero che ogni opera di Elli nasce dal suo intimo “sentire” è anche vero che una volta esposte al pubblico ne divengono patrimonio delle emozioni di chiunque abbia la sensibilità e l’attenzione necessaria per lasciarsi autenticamente coinvolgere dalle forme e dai colori dipinti.

L’artista ci offre così una storia particolarmente interessante, un percorso espressivo aniconico in cui l’energia interiore esplode in ogni opera, creando suggestioni materiche che appartengono senza alcun dubbio al mondo della poesia, accedendo però ad un nuovo alfabeto, un lessico espressivo pittorico del quale Claudio Elli ne è l’ideatore.

La forza entropica di Claudio Elli è un contrasto concettuale particolarmente interessante, l’artista riesce a ricreare ordine e benessere laddove originariamente potrebbe regnare la disarmonia, in questo modo l’espressione creativa dell’artista consente la nascita di opere all’interno delle quali si può “sentire” l’energia della vita grazie al pulsare del ritmo dei contrasti cromatici e concettuali. Continua a leggere ““Eccoci, anima e materia” – La grande mostra di Mirko Colombo e Claudio Elli”

Giuseppe Viola al Castello di Belgioioso

L’8 aprile alle 11.30 avrò il piacere e l’onore di presentare la mostra di Giuseppe Viola nella splendida cornice espositiva offerta dal Castello di Belgioioso.

GIUSEPPE VIOLA  –  La storia del cavallino imagista per ripercorrere il racconto dell’amico DINO BUZZATI.

Il Comune di Belgioioso, in provincia di Pavia, in collaborazione con l’Archivio Giuseppe Viola, è lieto di ospitare nella Sala dell’Incompiuta del Castello, la personale Storia del cavallino imagista di Giuseppe Viola (Milano, 1933-­‐2010), mostra a cura di Archivio Giuseppe Viola dall’8 aprile al 7 maggio 2017. Presentazione di Alberto Moioli (Aica – International Association of Art Critics).

La mostra, resa possibile grazie a FM Logistic, vede oltre 20 dipinti, che illustrano la ricerca artistica del maestro negli anni. La mostra ripercorre il racconto “Storia di un cavallino” che lo scrittore, giornalista e pittore Dino Buzzati (San Pellegrino, Belluno, 1906-­‐Milano, 1972) scrisse per Giuseppe Viola. Il testo fu presentato nel 1968 nella prima monografia “Opere di Giuseppe Viola”. Buzzati e Viola si incontrano nel 1967: per Viola è una svolta  nella definizione del suo linguaggio artistico e di un nuovo repertorio. Nel 1969, infatti, insieme  redigono  il  Manifesto teorico dell’Imagismo pittorico,  presentato nel 1970 presso il circolo culturale Au Petit Paris di Milano.

Il testo programmatico si ispira all’omonima corrente letteraria fondata nel 1931 dal poeta Ezra Pound (Hailey, 1885-­‐Venezia, 1972), che promuove un lirica moderna, lirica moderna, libera dai vincoli della materia classica. In mostra oltre ai dipinti di matrice imagista, due significativi ritratti di Ezra Pound del 1967 e del 2000, che attestano anche l’evoluzione stilistica dell’artista; il testo del Manifesto dell’Imagismo pittorico, con l’opera La lotta dell’uomo, che simboleggia il movimento, e un video che scompone in 3D gli elementi del dipinto; infine seguendo lo sviluppo del racconto di Dino Buzzati, la trasformazione del soggetto del cavallino, che da figurativo evolve verso altri mezzi e nuovi sogni, fino a diventare imagista.

Giuseppe Viola -­‐  Storia del cavallino imagista A cura di Archivio Giuseppe Viola

Castello di Belgioioso (PV)-­‐ Sala dell’Incompiuta Ingresso P.zza V. Veneto, 1

27011 Belgioioso (PV)

Dall’8 aprile al 7 maggio 2017 – Ingresso libero

Inaugurazione: sabato 8 aprile ore 11.30

Presentazione nella sala degli affreschi a cura di : Alberto Moioli

Orari: giovedi/venerdi 15  -­‐  19 ; sabato/domenica e festivi 10.30/13  -­‐  15/19

Tel. 0382978430

mail:   cultura@comune.belgioioso.pv.it

web: www.comune.belgioioso.pv.it

Catalogo in mostra

Sponsor: FM Logistic Continua a leggere “Giuseppe Viola al Castello di Belgioioso”

Acquarelli, smalti e ceramiche

ORONOZO MAZZOTTA

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dalla

COLLEZIONE PERMANENTE DELLE ARTI DEL FUOCO
5 Novembre – 27 Novembre 2016
Villa Vertua – Via Giuseppe Garibaldi 1 Nova Milanese

Con il patrocinio del COMUNE DI NOVA MILANESE
Presentazione critica a cura di Alberto Moioli

Inaugurazione, Sabato 5 Novembre alle ore 17.00

Si svolge nella storica cornice espositiva offerta da Villa Vertua di Nova Milanese, la nuova mostra personale dell’artista Oronzo Mazzotta.
Oltre quarant’anni di attività professionale, l’arte per Mazzotta è un linguaggio dalle molteplici possibilità espressive, la sua creatività spazia sapientemente dalla tecnica della ceramica Raku, all’acquarello passando per i suoi smalti. Il fil-rouge che rende il tutto straordinariamente armonico e coerente è uno stile ormai consolidato e riconoscibile che certifica ancor più una raffinata e ricercata maturità artistica.
Oronzo Mazzotta presenta in questa occasione il suo interessante percorso artistico attraverso manufatti che dialogano idealmente tra loro nelle sale di Villa Vertua, attraverso i codici del linguaggio dell’arte.
Le geometrie dell’artista si susseguono nelle sale espositive mostrando la maestria dell’artista nel destreggiarsi tra una tecnica e l’altra pur mantenendo un equilibrio straordinario sul filo del suo personalissimo e affascinante stile.
La precisione e l’attenzione che Mazzotta ripone

mazzottainvito_pagina_1 Continua a leggere “EQUILIBRISMI di Oronzo Mazzotta”

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