IN ARRIVO la mostra di scultura di CELESTE SOLARI a Milano. Appuntamento dal 2 al 6 Novembre 2018 nella splendida cornice espositiva offerta dal Museo Mumi di Milano. Vi aspetto !!!! #celestesolari Carla Tocchetti Celeste Solari Scultore #milanoscultura #claudiololli #lindbergh
La scultura di Alberto Ceppi e Giorgio Galletti arriva a Lissone
1977-2017 – il CIRCOLO CULTURALE DON BERNASCONI
Quarant’anni di cultura che hanno reso bella Lissone
21 ottobre │ 5 novembre 2017
Inaugurazione Sabato 21 ottobre 2017 ore 16.30
Per i quarant’anni di attività del Circolo Culturale Don Ennio Bernasconi di Lissone, a Palazzo Terragni si racconterà la storia dell’associazione attraverso una sessantina di immagini fotografiche particolarmente significative.
Come da tradizione, questo appuntamento annuale avrà un importante momento dedicato alla mostra d’arte che, per la straordinaria occasione, presenterà il lavoro di due grandi artisti vicini all’associazione, ALBERTO CEPPI E GIORGIO GALLETTI.
Due artisti, due scultori, due anime differenti unite dalla stessa passione per la manipolazione della materia e per la costante ricerca della bellezza interiore.
Per entrambi è arduo presentarne i profili senza dover necessariamente tralasciare qualcosa del loro lungo e affascinante percorso artistico, proprio per questo motivo l’organizzazione del Circolo Don Bernasconi ha deciso di riservare a loro un momento in cui si presenteranno e racconteranno la loro arte confrontandosi con il pubblico.
Alberto Ceppi, personaggio straordinario alla costante ricerca di un linguaggio particolarmente profondo, ricco di simboli e significati che esaltano il valore stesso di ogni sua creazione.
Nel 1989 Mons. Gianfranco Ravasi , Prefetto della Biblioteca e Pinacoteca Ambrosiana, apriva la sua presentazione dedicata ad Alberto Ceppi citando il celebre Joan Mirò: “ Per me un quadro deve far scintille. Deve abbagliare come la bellezza di una donna o di una poesia. Deve emettere raggi come le selci che i pastori dei Pirenei usano per accendere le loro pipe”. Mons. Ravasi faceva riferimento alla contemplazione necessaria nell’atto d’assimilazione della bellezza di un’opera d’arte, il momento in cui il fruitore riesce a farsi coinvolgere dal manufatto fino ad entrare in simbiosi con i codici del linguaggio artistico utilizzato dall’autore. Alberto Ceppi riesce così a coinvolgere e ad emozionare attraverso un’indagine espressiva che appartiene all’intimo sentire di un uomo sensibile e particolarmente riflessivo.
L’esperienza all’Accademia di Brera, prima come allievo poi come insegnante, fanno parte di un cammino lungo e affascinante, durante il quale, Ceppi ha saputo raccoglierne i frutti e a trasmettere un impronta forte e decisa nel mondo dell’arte contemporanea.
È così che sono nate opere immortali come “Kosmos”, primo monumento al mondo dedicato ai caduti dell’Onu, il “Cristo morto” in bronzo esposto alla Basilica S. Giuseppe di Seregno e la splendida “Racconti” oggi esposta al Parco delle Sculture di Villa Mariani a Casatenovo, ma anche le vetrate, i portali e molto altro per una storia ancora tutta da raccontare.
Alberto Ceppi come Giorgio Galletti ha disseminato opere in tutto il mondo, piazze, chiese, musei e collezioni private.
Giorgio Galletti è un autentico fiume in piena, difficilmente riesce a contenere il suo entusiasmo, le sue emozioni ma soprattutto la sua passione per l’arte e la scultura.
Il Papa, l’ultima cena, la moglie e le figlie tutto è rappresentato nelle sue opere dove celebra costantemente la bellezza della vita attraverso un senso straordinario di spiritualità.
Giorgio Galletti è un uomo buono la cui vitalità passa dal suo cuore, alle mani, mai ferme, fino ad animare la materia, lavora liberando dal gesso, angeli, madonne, santi e papi. Nel suo studio Papa Francesco sembra osservare silenziosamente Papa Benedetto XVI, sovrastati dalla gigantografia che ha immortalato per sempre l’attimo in cui Galletti consegna una sua opera nelle mani di Papa Giovanni Paolo II. Un momento determinante per l’artista che da quel momento ha seguito il consiglio che gli venne offerto dal Sommo Pontefice: “Ti auguro di poter vivere della tua arte”. E così è stato.
La visita nello studio di Galletti termina sempre con la testa piena di informazioni, dati, racconti e il cuore colmo di emozioni.
L’incontro pubblico con Alberto Ceppi e Giorgio Galletti sarà un momento molto emozionante e denso di racconti, aneddoti e riflessioni profonde, conoscendoli son certo che ci sapranno stupire ancora una volta.
A cura di Alberto Moioli
AMBRO ….. l’artista e l’uomo…. ancora protagonista
Non ha fatto nemmeno in tempo ad inaugurare la nuova Croce davanti alla Chiesa di San Giuseppe Artigiano di Lissone, la sua città, a due passi da casa sua che, l’artista e amico Ambro Moioli è protagonista a Torino nella splendida cornice espositiva offerta dalla Palazzina di Caccia di Stupinigi.
La straordinaria residenza sabauda inserita a ragione tra i patrimoni architettonici dell’Unesco ospiterà dal 5 al 9 Ottobre 2017 nel cortile d’onore il famoso TORO di Ambro.
L’occasione fornisce l’opportunità di raccontare la storia dell’opera che ha viaggiato in alcuni dei più autorevoli luoghi italiani come la Piazza Città di Lombardia, all’ombra del nuovo Palazzo della Regione Lombardia grazie al concorso Feeding the Future Now e all’organizzazione di ArtAffinity a cavallo tra il 2015 e 2016.
Il Toro ha poi conquistato Arcore grazie al Parco delle Sculture di Villa Borromeo d’Adda dove è stato ospitato per ben due edizioni e inevitabilmente è entrato nel cuore di molti cittadini.
La stessa opera è stata protagonista però anche al Serrone della Villa Reale dove per l’occasione apriva una mostra di sculture molto importanti, opere che spaziavano da Lucio Fontana ad Arnaldo Pomodoro, fino a Consagra e molti altri.
Infine, l’occasione fornita da questo nuovo autorevole successo mi offre lo spunto, non secondario, per sottolineare ancora una volta le qualità professionali e umane di Ambro Moioli.
Segnalo con vero piacere anche il suo nuovo aggiornatissimo sito internet www.ambromoioli.it
CorriereQuotidiano.it (Rassegna Stampa)
Al CowoMonza le opere di Sonia Scaccabarozzi
Lavorare nel bello.
Nel CowoMonza dell’Avv. Barbara Ferrari arriva una nuova mostra d’arte.
All’attenzione verso ogni dettaglio d’arredamento del centralissimo spazio professionale, dedicato alla filosofia del Coworking, si aggiunge qui, con regolarità, l’allestimento di una mostra d’arte.
La protagonista di oggi è Sonia Scaccabarozzi, giovane ed appassionata artista meratese sempre più in vista sulla scena creativa con opere che stanno caratterizzando tutti i più importanti eventi artistici della zona, in attesa di essere nuovamente al centro della scena a fine luglio nella Regione Calabria.
Sonia è sempre più richiesta e riconosciuta dal mondo dell’arte, grazie ad una sensibilità molto particolare e ad una passione ed energia espressiva contagiosa, ogni sua opera è il frutto di una profonda riflessione che parte sempre da sé stessa.
La ricerca della bellezza parte sempre dal suo cuore, l’espressione che si concretizza in scultura, installazione o dipinto è il risultato di un indagine filtrata da un’anima speciale.
Al CowoMonza in via Campini 1, in orario d’apertura degli uffici, son dunque visibili alcune delle sue opere recenti, assolutamente meritevoli di visita.
Per maggiori informazioni sul COWO MONZA clicca qui
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ARTISTI A PALAZZO VISCONTI … la nuova mostra dell’Enciclopedia d’Arte Italiana
“Mostra collettiva d’Arte Contemporanea” – Selezione Artisti dell’Enciclopedia d’Arte Italiana
A cura di Alberto Moioli
Inaugurazione Domenica 18 Giugno 2017 ore 17.00
Ancora una volta è una cornice espositiva d’eccezione ad ospitare la mostra collettiva degli artisti inseriti nel prossimo Volume dell’Enciclopedia d’Arte Italiana.
La manifestazione che si aprirà con l’inaugurazione del 18 Giugno alle 17.00 nella straordinaria “Sala del Trono” (1675) al piano nobile del Palazzo di Brignano Gera d’Adda, è il risultato della collaborazione concreta e propositiva con la visione lungimirante del Sindaco Beatrice Bolandrini.
La mostra di carattere museale, “Artisti a Palazzo Visconti” offre l’opportunità di incontrare i protagonisti della prossima stagione creativa italiana, selezionati dal Comitato Scientifico del prestigioso volume.
La selezione ha così premiato gli artisti: Andreoli Manuela, Angelini Annamaria, Arena Vittoria, Barindelli Fiorenzo, Bianchi Gianfranco, Biase Daniela, Bisulli Mirna, Caravella Annamaria, Carluccio Giorgio, Cataldo Domenica, Cefis Marco, Chillemi Venere, Corsanini Gino, Costetti Bonfiglio, Curioni Lorenzo, De Paolis Enza, D’Ippolito Maurizia, Duranti Italo, Ferrari Graziano, Filippi Paolo, Frascaroli Giuseppe, Marchesi Giò, Marziale Gina, Marziari Vittoria, Nicolò Enrico, Oggioni Guido, Paolo Domenico, Paparà Mariana, Perez Diana, Persia Giuseppe, Renoldi Massimo, Rosso, Sarvese Giancarlo, Sorrentino Ada, Spada Gemma, Stefanelli Paolo, Turrini Odo Camillo, Valensin Luciano, Vecchi Vittorio e Visentini Bernarda.
Testo C_Stampa
Dipinti, sculture e fotografie si incontrano in un luogo altamente simbolico: PALAZZO VISCONTI.
Si parla abitualmente della necessità di tutela e valorizzazione del patrimonio artistico italiano, elemento questo centrale nell’iniziativa ideata e promossa dall’Enciclopedia d’Arte Italiana, in cui è evidente la dualità dell’argomento relativo alla ricchezza storica, architettonica, artistica e l’eccellenza rappresentata dagli stessi pittori, scultori e fotografi contemporanei.
Palazzo Visconti, rappresenta l’emozione e la bellezza dell’arte nella storia, quella che ci ha portato al centro del mondo per secoli ed ancora oggi dovrebbe essere quel gradino in più che può far tornare il nostro Paese protagonista di una nuova rinascita culturale fondata sull’arte.
La mostra si apre in uno dei luoghi più autorevoli e significativi del Palazzo, la Sala del Trono, anticipata da uno scalone che lascia senza fiato chiunque lo percorra per la prima volta. Gli affreschi rococò, che risalgono ai primi decenni del settecento, accolgono i visitatori coinvolgendoli nelle atmosfere che furono tipiche dell’epoca.
Nella Sala del Trono si svolgerà l’inaugurazione della mostra mentre alle pareti gli affreschi delle Virtù come “la speranza”, “la fedeltà”, “la giustizia” e “la temperanza” saranno testimoni storici e silenziosi dell’autorevole evento espositivo.
Sempre nella Sala del Trono capeggia Annibale Visconti, colui al quale è attribuita la volontà di affrescare il sontuoso apparato decorativo delle sale del Piano Nobile, comprendenti anche la “Sala dell’Innominato” di manzoniana memoria.
Nel percorso espositivo si alternano espressioni artistiche frutto di riflessioni personali molto profonde, che hanno la capacità di raccontare storie e pensieri attraverso i variegati codici del linguaggio artistico, passando dalla fotografia alla pittura fino alla scultura cercando di trasmettere un’idea o un’emozione grazie alla particolare sensibilità che è propria dell’artista.
Le poetiche creative contemporanee che s’incontrano in un luogo colmo di storia e simboli, hanno in sé una doppia valenza, quella di storicizzare artisti già internazionalmente riconosciuti, in virtù di una indubbia maturità artistica e quella di presentare al pubblico le novità espressive di artisti da poco accolti dalla selezione dell’Enciclopedia d’Arte Italiana.
La mostra collettiva in oggetto segue in ordine quelle organizzate Museo d’Arte e Scienza di Milano (“Otto sguardi d’Autore” 2014 e 2015) e al Museo di Villa Clerici di Milano (2016).
A cura di Alberto Moioli
moiolipress@gmail.com
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La Pietà Rondanini di Milano diventi un Museo ad ingresso Gratuito
di Alberto Moioli.
Si rende assolutamente necessaria una visita alla Pietà Rondanini al Castello Sforzesco di Milano. Indipendentemente dalla fondatezza o meno delle polemiche che ruotano attorno alla nuova collocazione dell’opera.
Il capolavoro dovrebbe essere visitabile, obbligatoriamente, da tutti e con accesso gratuito, un po’ come avviene in molti musei in Inghilterra e negli Stati Uniti. Si tratta di un patrimonio dell’Umanità del quale tutti dovremmo esserne a conoscenza e chiunque dovrebbe poterne beneficiare per gli occhi e per l’anima.
Un opera la cui tensione espressiva e la vibrante posizione della Madre e il Figlio riesce a sfondare quella superficialità sulla quale molti si sono adagiati, comodamente. Non è un caso l’aver visto entrare gente nella sala ed uscire dopo solo due minuti di visita, purtroppo. Restare qualche minuto in più, nel silenzio, davanti all’opera, significa farsi prendere allo stomaco dalla forza straordinaria della scultura di Michelangelo, significa lasciare che l’arte agisca liberamente sullo spettatore più attento e sensibile.
L’opera resterà esposta per sempre ma occorre affrettare una visita per poter accedere quanto prima ad un’emozione personale unica e assolutamente benefica. Il corpo del Figlio sembra quasi “tornare alla Madre”, come se pian piano venisse riassorbito per tornare all’origine. Opera “non finita” , tormentata e accompagnata idealmente dagli ultimi versi scritti da Michelangelo. Continua a leggere “La Pietà Rondanini di Milano diventi un Museo ad ingresso Gratuito”
Arnaldo Pomodoro a Milano fino al 5 Febbraio
Fino al 5 Febbraio la sala delle cariatidi di Palazzo Reale è il fulcro delle celebrazioni dedicate ad un grande artista italiano, ARNALDO POMODORO.

L’intera città ne è coinvolta grazie alla collocazione di alcune delle sue più celebri opere in molte piazze e spazi. “La mostra complessiva di tutto il mio lavoro che oggi mi dedica la mia città è motivo per me motivo di grande gioia e profonda soddisfazione” ha dichiarato l’artista.
“L’articolazione dei progetti e la monumentalità delle opere di Arnaldo Pomodoro non sono protagoniste di un unico spazio e luogo, ma abitano, per questa esposizione, altri importanti spazi milanesi, pubblici e privati. – ha dichiarato l’Assessore alla Cultura del Comune di Milano Del Corno – La sala delle Cariatidi a Palazzo Reale è il cuore di questa mostra diffusa…”
Le opere di Arnaldo Pomodoro possiamo dunque trovarle ora anche nella Piazzetta Reale con il complesso scultoreo “The Pietrarubbia Group”, alla Triennale di Milano e alla Fondazione Arnaldo Pomodoro di Via Vigevano a Milano, al Museo Poldi Pezzoli ma anche Piazza Meda e Largo Greppi. Continua a leggere “Arnaldo Pomodoro a Milano fino al 5 Febbraio”
Il Bronzo e la Bellezza di Daphné Du Barry
È impossibile restare indifferenti alle opere scultoree di Daphné Du Barry. Mi sono imbattuto nella sua Hildegarde de Bingen, opera che mi ha aperto la strada verso visioni d’arte dal sempre affascinante gusto classico. Raffinate ed eleganti le opere dell’artista si impongono nel mondo dell’arte grazie ad una straordinaria capacità di interpretare volti, corpi e personaggi attraverso l’uso sapiente della manipolazione della materia e della distribuzione di volumi e spazi. Il dialogo tra le mani dell’artista e il bronzo è strettamente connesso con il ritmo del cuore, attraverso il quale nascono opere come quella dedicata al Principe Ranieri di Monaco. Scultura che sembra un ritratto reale dell’anima, un modo per “andare oltre” l’apparenza, oltre la superficie e la superficialità, un modo per toccare le corde dell’intimo sentire.
Nell’elegante libro “Il bronzo e la bellezza” (ed. Giorgio Mondadori), il testo dello scrittore Francesco Colafemmina fa correttamente riferimento al classicismo di Johann Winckelmann richiamandone i principi base e gli straordinari insegnamenti. Dall’energia e la forza che emergono nei ritratti di “D’Artagnan equestre” esposto simbolicamente nella piazza di Lupiac (Guascony) – villaggio natale del celebre moschettiere descritto da Dumas – all’eleganza del richiamo greco dell’Angelo della Concordia, con un filo conduttore solido e riconoscibile attraverso uno stile, quello di Du Barry, che si identifica nella sua raffinata maturazione artistica.
Ogni opera contiene elementi distintivi che spesso sconfinano piacevolmente nel simbolismo come in “Fortune” e nel caso della magnifica interpretazione del Battesimo di Clovodeo. Fatto che avvenne per opera di San Remigio il 24 dicembre del 496 a Remis (insieme alla sorelle landechielde e Albofelde). Lui, Re dei Franchi permise a questo popolo germanico di essere l’unico a convertirsi dal paganesimo al cristianesimo cattolico, e sicuramente, anche forte di questo significativo atto, l’opera fu ben voluta anche da Papa Giovanni Paolo II, ritratto in un celebre scatto fotografico con l’artista, Daphné Du Barry.
E’ impossibile resistere alle emozioni che sgorgano spontanee davanti ad opere come la Madonna del Pollino, la Madonna degli innocenti, la stupenda “Flaneuse”, l’eleganza del portamento del “cavallo Lipizzano”, del ”toro camarghese” e la raffinatezza del “cane ferito”.
La Nereide, la trapezista, il tocco, l’altalena, la lavandaia sono esempi estremi non solo di perfezione del corpo femminile ma sono espressione di armonia e “quieta bellezza” che elevano le opere stesse tra le più interessanti del panorama europeo. Tensioni espressive che esplodono con l’opera Maria Callas in Norma e si placano dolcemente con gli straordinari “amanti” dai quali emerge l’amore in tutta la sua completezza. Opere che offrono suggerimenti e spunti di riflessione particolarmente profondi, in virtù di un’espressività ed un linguaggio creativo declinato da un’artista straordinariamente sensibile.
Il concetto di unione che riporta alla memoria l’amore che unisce l’uomo con madre natura, come nella maternità e nella pietà in cui i due corpi son tanto vicini quasi da fondersi l’uno nell’altro. Se dovesse venir da chiedersi su cosa poggia quest’elegante capacità espressiva, è una piacevole sorpresa e conferma ritrovare nei suoi disegni la stessa ricerca di volume e raffinatezza creativa.
In attesa di una doverosa e auspicabile grande mostra antologica di Daphné Du Barry, non ci resta che seguire con sincera ammirazione il percorso espressivo dell’artista.
A cura di Alberto Moioli
“DAPHNE DU BARRY”
“Il bronzo e la Bellezza” – Editoriale Giorgio Mondadori Continua a leggere “Il Bronzo e la Bellezza di Daphné Du Barry”
Si è inaugurata il 12 Novembre la mostra di scultura dell’artista Pieralberto Filippi a Villamariani di Casatenovo, alla presenza di un attento e numeroso pubblico.
La mostra composta da cinque sculture monumentali posizionate nel giardino in esterno hanno accolto i visitatori segnando il percorso all’interno dell’architettura del 16° secolo di Villa Mariani dove sono collocate altre sculture in marmo e bronzo.
Tutto l’evento si è avvalso di una cornice d’eccezione studiata dalla dir. Irene Carossia con il Centro di Ricerca e Sperimentazione teatrale che proprio nella villa ha sede. Al momento dell’inaugurazione si è potuto ammirare il particolare allestimento realizzato con tiranti, veli ed alcune immagini del fotografo Luigi Angiolicchio, tutto in linea con la tematica del mese “Costrizione: tra velo e corsetto”.
I giovani ragazzi del Centro hanno accompagnato i visitatori con una perf ormance danzata, la lettura del celebre “Lamento di una monaca” di Reiner Maria Rilke e una breve ma efficace performance recitata a quattro voci.
La presentazione critica avvenuta sul palco del teatro di Villa Mariani a cura di Alberto Moioli è stata accompagnata dalla voce e dalla musica al pianoforte di Irene Carossia particolarmente applaudita. La presentazione ha preso in considerazione il lavoro dello scultore attraverso la sua storia artistica, molto interessante, passando dagli insegnamenti di Winckelmann a Jean Arp.
L’evento espositivo si concluderà come da programma il 4 dicembre 2016 ma nei prossimi giorni si svolgerà, sempre in linea con l’allestimento e la mostra, lo spettacolo teatrale “Il silenzio delle donne”, uno spettacolo contro la violenza sulle donne, argomento purtroppo sempre attuale.
Lo spettacolo previsto nei giorni 18/19/25/26/27 novembre scritto e diretto da Irene Carossia sarà in scena con Annalisa Ferrario.