Come ogni anno la caratteristica cornice offerta dal Monastero della Misericordia di Missaglia ha ospitato una serie di eventi legati alle Giornate Rotariane di Arte e Cultura. Nei giorni 5,6 e 7 Giugno 2015 le storiche mura brianzole sono dunque state protagoniste con eventi legati al mondo della letteratura e dell’arte.
In questo autorevole e affascinante contesto ho avuto il piacere di presentare i libri di Claudia Ryan “Il fuoco nelle tenebre” e Fabio Bergamaschi con il giallo “Natura morta con delitto”. A seguire il giornalista Santambrogio ha presentato anche il libro di Erminia Mimma Viganò “Note nell’aria”.
Le mostre d’arte sono state molto apprezzate in particolar modo per il fatto che non si è trattata della consueta collettiva disarticolata dove ognuno è libero di portare la sua ultima opera, oppure quella che meglio lo rappresenta.
Gli artisti invitati hanno dovuto attenersi ad un titolo “Il pane quotidiano” e alla formula della piccola personale. Ognuno dunque ha potuto mostrare ampiamente il frutto della sua creatività mostrando non solo un’opera ma un vero e proprio percorso seppur con pochi lavori. Ho subito creduto in questa formula, per altro applicata anche in altre fortunate situazioni, ma credo anche che questa soluzione possa essere l’ideale per valorizzare davvero l’artista e il suo lavoro.
Cosi la selezione è stata effettuata con attenzione, portando ad esporre 5 esponenti del mondo dell’arte contemporanea assai differenti tra loro, per storia, tecnica e espressione.

All’ingresso del Monastero si incontra per prima la giovanissima Miriana Gamiddo, straordinario esempio di quanto possano essere profondi, sensibili e preparati i nostri giovani artisti. Miriana è stata per molti una vera e propria sorpresa e particolarmente graditi sono state le sue “riflessioni artistiche” attraverso l’uso sapiente di più tecniche espressive.

A seguire nella seconda sala si incontra Patrizia Canola, amica e stimata artista dalla lunga e interessante storia creativa, la sua passione travolgente e la disponibilità verso tutti ha contagiato l’intero ambiente contribuendo a creare un’atmosfera particolarmente armonica tra artisti e pubblico. La “sua” pittura è benefica per tutti e induce ad una riflessione che porta inevitabilmente a confrontarsi con i suoi recenti successi espositivi in tutta la penisola.
La “Materia” del giovane Alessandro Agosta irrompe nella sala che segue con autentiche ferite materiche e cromatismi molto accattivanti. L’artista ha colpito molto gli spettatori offrendo loro in omaggio il suo ultimo libro che raccoglie la prima parte della sua intensa produzione creativa, sicuramente ha saputo trasmettere a tutti il desiderio di vedere quali saranno le sue prossime creazioni.
A seguire lo spettatore ha trovato la sala dedicata a Loi di Campi dinamico artista che ha saputo creare un percorso creativo articolato in modo interessante, giungendo ora ad una maturazione espressiva che scaturisce in opere che “escono” dalla cornice assumendo spessori e volumi nuovi. Particolarmente apprezzate anche le sue sculture che sono state posizionate strategicamente nelle nicchie del portico del vecchio Monastero. Artista e musicista, Loi di Campi ha deliziato il pubblico arricchendo l’atmosfera con le note provenienti dal suo sassofono e dal flauto traverso.

Luca Bonfanti, l’ultimo in ordine di visita, ha avuto un rilievo particolare in quanto la sua reinterpretazione dell”Ultima Cena” è stata collocata all’interno dell’ex refettorio dove già si può intravedere un antico e caratteristico affresco. L’opera ha suscitato molto interesse per i forti contenuti e per l’indubbio effetto scenografico offerto dalla location, dal percorso realizzato con altre tre sue opere e per le grandi dimensioni dell’opera. L’artista si è soffermato moltissimo con il pubblico offrendo la sua chiave di lettura di un argomento particolarmente scottante, un po’ perché molti associano la rappresentazione solo al celebre dipinto di Leonardo Da Vinci un po’ perché le tesi a cui è giunto l’artista Bonfanti sono apparse quanto mai interessanti.

Un ringraziamento particolare anche a Paola Sala che nel momento in cui ho presentato al grande pubblico gli artisti ha letto e interpretato una poesia scritta da Silvia Arienti.
Una sola riflessione personale riguarda la congiunzione ancora una volta dei tre elementi citati anche da Kandinsky e Baudelaire, Arte, Musica e letteratura, ancora una volta l’unione di tre linguaggi hanno alimentato la magia di un incontro.
L’arte dunque ancora una volta ha trionfato, facendo parlare attraverso la buona fede degli artisti, la buona pittura e i contenuti senza per questo doversi aggrappare alla banale provocazione.
A fronte di tutto ciò devo il mio più sincero grazie ai cinque ottimi artisti rivolgendo loro i miei complimenti per l’ottimo lavoro svolto, anche in questa occasione.
Grazie per la collaborazione a Lorenzo Milani, Barbara Ferrari, Corrado Minussi, Pietro Redaelli e tutto il gruppo Rotary Club Colli Briantei.
a cura di Alberto Moioli
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